(Siena, 1954 – )
Di Sabrina Ovan (Scripps College)
Gianna Nannini è una cantante e cantautrice italiana nota principalmente per le sue ballate rock e per la sua voce ruvida e sensuale. È la prima di un numero molto limitato di rock star italiane e ha prodotto un gran numero di successi popolari negli anni ’80 e ’90. La sua carriera è ancora molto attiva: il suo ultimo lavoro, Amore Gigante (2017, diciannovesimo album in studio!) unisce la retorica della grandezza (“Fenomenale”, “Amore gigante”) al minimalismo e ai toni delicati (“Piccoli particolari).
Gianna Nannini è nata a Siena nel 1956, e non è l’unica celebrità della sua famiglia: suo fratello Alessandro è stato un noto pilota di Formula 1. Gianna ha iniziato la sua formazione musicale al Conservatorio di Lucca, ma non si è mai diplomata. Nel 1975 ha abbandonato il conservatorio e si è trasferita a Milano per intraprendere una carriera indipendente come musicista e cantautrice. In quegli anni la scena musicale milanese offriva ad una giovane artista di talento la possibilità di conoscere musicisti famosi, così Gianna ha iniziato a scrivere le sue canzoni e ad imparare da sola la chitarra. La sua musica è stata influenzata all’inizio dal sound del rock e del punk, molto popolari all’epoca, ma è la combinazione di questi ultimi con un sound più tradizionale (proveniente dall’opera e dalla canzone italiana classica) che l’ha resa una presenza unica nella scena musicale italiana.
La cantautrice ha pubblicato i suoi primi due album, Gianna Nannini e Una Radura, già nel 1976/77, ma il suo primo vero successo, è arrivato nel 1979 con il singolo “America”, facente parte del suo terzo album California. Questo album, che comprendeva canzoni controverse e ballate rock orecchiabili, ha lanciato la carriera di Nannini, sia in Italia che all’estero, guadagnandole una solida base di fan in Europa e in Russia, base che ha mantenuto anche negli anni Ottanta grazie all’album Latin lover (1982) e alla colonna sonora del film di Luciano Manuzzi Sconcerto Rock (1982).
Dopo aver consolidato la sua fan base italiana e internazionale nei primi anni Ottanta, Nannini è diventata definitivamente un’icona del rock tra il 1984 e il 1986 con l’uscita degli album Puzzle e Fotoromanza. Le due opere, senza dubbio il prodotto di una musicista più matura, includevano singoli di grande successo con ritornelli ossessionanti, che sono ancora molto apprezzati ai giorni nostri: “Bello e impossibile”, “I Maschi”, “Fotoromanza”. Negli stessi anni Nannini conquista il pubblico con tournée di grande successo, sia in Italia che in Europa, partecipando a prestigiosi eventi musicali come il Montreux Jazz Festival. Il suo tour italiano del 1986 includeva più di 40 grandi città e un totale di circa 300.000 spettatori. Inoltre, grazie a un video memorabile e ipnotico – diretto da Michelangelo Antonioni – e una melodia orecchiabilissima (l’indimenticabile ritornello “questo amore è una camera a gas / un palazzo che brucia in città”), il singolo “Fotoromanza” è riuscito a rimanere in vetta alle classifiche italiane per oltre due mesi, mentre l’album Puzzle è rimasto nella top ten per sei mesi. Nel 1984 Nannini vince anche il Festivalbar, il concorso estivo itinerante che ogni anno premia i brani dominanti delle classifiche italiane.
Poco dopo, Nannini ha pubblicato una raccolta di suoi greatest hits (Maschi e altri, 1987), che include il singolo “I Maschi” che ha venduto oltre un milione di copie in Europa. Sull’onda di tanto successo, il singolo “Hey bionda” e l’album Malafemmina (Bad Girl, 1988) furono pubblicati a livello internazionale, in tutta Europa. Nel 1990, insieme al cantautore Edoardo Bennato e al compositore Giorgio Moroder, Nannini ha scritto il singolo “Un’estate italiana”, inno ufficiale della Coppa del Mondo FIFA 1990, tenutasi in Italia. Tutti i guadagni di questo singolo sono stati donati ad Amnesty International.
Negli anni ’90, Gianna Nannini ha pubblicato altri quattro album: Scandalo (1990), X Forza e X amore (1993), Dispetto (1995) e la sua seconda antologia, Bomboloni (1996). Nel 1995 scioccò il pubblico e la stampa con la sua partecipazione alla più grande operazione guidata da Greenpeace in Italia quando, con un gruppo di attivisti, salì in cima a Palazzo Farnese a Roma, sede dell’Ambasciata di Francia, per protestare contro i test nucleari condotti dal governo francese.
Nel 2010 la cantautrice ha rilasciato la prima intervista sulla sua vita privata, mentre aspettava la figlia. La rivista Vanity Fair ha pubblicato la sua intervista con un servizio fotografico della cantante incinta in un articolo che ha suscitato grandi polemiche, non solo per l’età della neo-mamma (cinquantaquattrenne all’epoca), ma anche per la sua rivelazione di dettagli sulla sua famiglia non tradizionale (Nannini sta crescendo sua figlia con la compagna Carla; la famiglia vive a Londra per restare fuori dai riflettori). È interessante notare che gran parte delle critiche nei confronti della cantante provenivano dalla comunità LGBTQ italiana, che sentiva che, nel corso degli anni, Nannini non era stata di supporto alla loro causa come avrebbe potuto. Durante la gravidanza, la Nannini ha pubblicato l’album Io e te (2011) dedicando la title track alla figlia Penelope.
Nel 2012 Nannini ha collaborato con Tiziano Ferro per l’album Inno e negli anni successivi ha pubblicato due album dei più grandi successi (Hitalia nel 2014 e Hitstory nel 2015). Amore Gigante, pubblicato nel 2017, è il suo diciannovesimo album originale.
Di Francesco Ciabattoni (Georgetown University)
In “Fotoromanza”, scritta insieme a Raffaella Riva e prodotta da Conny Plank, Gianna Nannini ironizza sui cliché sentimentali della tradizionale canzone d’amore e dei tipici frasari da fotoromanzo. Il testo cita diversi simboli culturali del gergo e dello stile di vita dei giovani italiani negli anni ’80, come i panini (i paninari erano una sottocultura emergente nell’Italia dei primi anni ’80 che poneva l’accento sull’abbigliamento costoso e sullo stile di vita americano), la TV (i canali televisivi privati crebbero enormemente in quegli stessi anni), metafore sportive (“una finta sul ring”), ecc.
“Fotoromanza” tratta con spensieratezza il tema dei litigi e degli umori tra adolescenti che si frequentano, le cui comunicazioni avvenivano principalmente per telefono (“Ti chiamo o no?”). Il neologismo del titolo fonde brillantemente “fotoromanzo” con “romanza”, cioè un musicale aria dell’opera romantica.
Tuttavia, il titolo al femminile è ancora più eloquente di una semplice combinazione di riviste tabloid e opera italiana. Se il titolo allude al discorso di genere tanto caro alla prima produzione della Nannini, la canzone nel suo insieme condensa il significato all’interno di ogni parola e nota: melodia tradizionale italiana, musica elettronica, TV di ultima generazione, panini (che i paninari consumerebbero in grandi quantità). L’alternanza semantica di romanzo/romanzo/aria nella reversione di genere evoca allo stesso tempo la moda dei fotoromanzi nelle riviste di costume, l’opera italiana rivisitata, e una spensierata ripresa del femminismo dopo le tumultuose lotte degli anni Settanta. “Fotoromanza” incarna quindi una sapiente reinterpretazione dell’italianità in chiave pop, inserita nel nuovo ed edonistico contesto sociale degli anni ’80, ma non senza un cenno all’identità di genere e all’orientamento sessuale che aveva già caratterizzato le prime canzoni di Gianna Nannini (“America”, tanto per citarne una).
Il rapper italiano Marracash ha utilizzato la hit della Nannini nella sua canzone del 2011″Fotoromanzo“