(San Paolo del Brasile, 1951 – )
Alberto Camerini nasce in Brasile da una famiglia italiana emigrata nel 1938 a seguito delle leggi razziali italiane. La famiglia si trasferisce in Italia quando lui ha 11 anni. Negli anni del liceo suona con diverse band con un repertorio blues e psichedelico.
Nell’ambiente musicale milanese conosce Eugenio Finardi con il quale forma la band “Il Pacco”, che comprende musicisti legati alle sonorità progressive come la Premiata Forneria Marconi. Intanto suona come chitarrista turnista insieme a Ornella Vanoni e Equipe 84. Accompagna Anna Identici e successivamente Fausto Leali al festival di Sanremo, segue quest’ultimo in tour per poi suonare insieme a Patty Pravo nel suo tour spagnolo del 1974.
Nel frattempo suona nel disco di debutto di Eugenio Finardi, che come lui segue con sempre maggior interesse la politica in un ambiente artistico sempre più sperimentale e orientato politicamente.
Entrambi suonano per la Cramps Records, etichetta indipendente Milanese che nel 1976 pubblica il primo singolo di Alberto, “Pane quotidiano / In giro per le strade”, seguito pochi mesi dopo dall’album Cenerentola e il Pane Quotidiano.
L’album unisce sonorità psichedeliche e influssi di musica brasiliana; “Cenerentola” è una ballata recitata in stile rap con suoni alla Frank Zappa, che racconta di una Cenerentola post-moderna commessa ai grandi magazzini, più alla ricerca del piacere che del principe azzurro, che vive il suo sabato sera all’insegna della trasgressione e alla fine fugge con una ragazza appena incontrata dopo aver lasciato in pegno la scarpetta ad un ammiratore feticista. Lo stile musicale è quello del parlato, quello del testo è colloquiale, ironico e ricco di giovanilismi e termini nuovi per linguaggio della canzone:
E il sabato sera Cenerentola spende tutti i suoi soldi, si compra una parrucca verde di plastica, il rossetto da bambola cosmetica, occhialoni da insetto, tuta trasparente di plastica sexy, make-up fantastico e chi la vede passare dice: “OH YEAH!!!” [ Manthra positivi, eh ragazzi …… Ma dove vai?….] Ah! Ma cenerentola si annoia, è sola e triste, e per non andare in paranoia senza rendersi bene conto, per tirarsi un po’ su butta giù due o tre pillole, forse qualche cosina anche di più: 3 Mandrax, 2 Talvin, Cardiozol, 5 Optalidon, 1 Revonal, 3 Preludin, 5 Mandrax, 2 anfetamine, 3 Mitomax, la pillola immaginaria.
…
Cenerentola segue l’illusione, il Principe Azzurro, il sogno della vita, il pop star, (Gesù, che bello) ma intanto la musica era finita in champagne, rose rosse e stivali di serpente, groupies, bambole, “che sorriso affascinante”. “È lui, è lui! non è una visione… che fantoccio…che delusione!!”
– “Hei, bambola , vieni qui..”
– “No! Che fai?…no, no, no….. ci vediamo… cosa? Vuoi una scarpa? ….beh, no,….ciao, eh!!… ciao”
– “Ma per la collezione!!…”
Cenerentola, come altri personaggi delle canzoni di Camerini di questo periodo, è una ragazza che cerca di uscire al di fuori degli schemi da cui spesso si sente schiacciata.
Una visione del mondo che mette in risalto il contrasto tra i valori dell’ecologia e della solidarietà e lo scenario ultra-consumistico e individualista, come nella canzone che apre l’album, “La ballata dell’invasione degli extraterrestri”, che racconta una storia di alieni arrivati sulla terra e poi e cacciati:
…si materializzarono con la stessa armonia
con cui da un bagno d’ acido si fa una fotografia.
Quando erano in troppi per poter tornare indietro,
quando era troppo tardi erano già al di qua del vetro
per cacciarli nuovamente nello spazio con la guerra
e cancellarli definitivamente dalla faccia della terra.
Li chiamavano marziani, animali, fuorilegge,
briganti, guerriglieri, sognatori,
capitani dello spazio, viaggiatori,
visionari, anarchici, trovatori.
Nel fertile ambiente musicale degli anni 70, ancora fortemente politicizzato, cantautori come Camerini e Finardi se da una parte mantengono vivo il loro attivismo culturale e politico, dall’altra si allontanano dallo stile dei precedenti De André, Guccini e De Gregori, per cercare nuove ispirazioni nell’avanguardia musicale e nei suoni contemporanei, sempre più elettronici.
L’anno successivo, nel 1977, esce Il Gelato Metropolitano, prodotto da Ares Tavolazzi e Giulio Capiozzo degli Area. Il disco predilige tematiche politiche e ecologiste, raccontate attraverso sonorità sudamericane e brasiliane. Il disco si apre con una ballata auto-biografica, “Alberto”, che racconta del suo arrivo in Italia:
Poi un giorno di marzo,
mio padre decide,
mia madre che ride
e piange di gioia
si torna in Italia,
che io non conoscevo,
che allora non volevo,
cosa importava a me
in cambio dei giochi,
del mercato di frutta,
dell’aria di strada,
della felicità
e dei mille compagni,
del campo di calcio
che c’era per strada,
che non scorderò più…
Non mancano però canzoni che riprendono storie fantastiche e fiabesche, come “Nembo Kid & Baby Lavatrice”, nella quale il supereroe Nembo Kid (uno dei nomi italiani di Superman) si innamora perdutamente di una lavatrice vista nella vetrina di un grande magazzino, o “Ali Babà nella jungla”, in cui il protagonista lotta contro i quaranta padroni (comandati da Paperon de Paperoni) per liberare la jungla dalle speculazioni e dall’inquinamento.
Il terzo album Comici cosmetici del 1978 è un concept album che racconta la storia di un clown chiamato Neurox, e conferma la passione di Alberto per il teatro, per le maschere e per le favole rilette in chiave post-moderna, che diventeranno poi l’ispirazione principale per i dischi successivi.
È l’ultima produzione di Alberto per la Cramps records, che chiuderà i battenti, mettendo fine al periodo più politicamente impegnato della carriera di Alberto.
Alberto firma per una major, la CBS, e nel 1980 viene pubblicato Alberto Camerini. Qui il cantautore si lascia ispirare da sonorità più ballabili e raffinate, con una sempre crescente attenzione per la musica elettronica. Il brano più famoso del disco è però una ballata ska, “Ska-Tenati” che porterà al disco un relativo successo.
È però con “Rock’n’roll Robot”, brano contenuto nel successivo album Rudy & Rita del 1981, che Camerini arriva al grande successo di pubblico. Il brano diventa in breve tempo un tormentone, e Alberto smette i panni del menestrello cantautore per indossare quelli di un Arlecchino in versione glam che parla di computer e cita Chuck Berry: un cambiamento di sensibilità, comune a molti artisti del periodo, che segna l’inizio del passaggio dall’attivismo culturale degli anni ’70 al disimpegno degli anni ’80.
Il successo è bissato nel 1982 dopo con l’album Rockmantico, che entra nelle prime dieci posizioni nelle classifiche di vendita, soprattutto con il singolo “Tanz bambolina”. Il termine “rockmantico” è l’unione delle parole rock, romantico e antico, e ben rappresenta i contenuti del disco che alterna brani pop come “Maccheroni Elettronici” e “Fanatico di Rock’n’roll”, a altri con riferimenti letterari (“Arlecchino educato dall’amore” è il titolo di una canzone di Rockmantico che si rifà a una commedia di Marivaux del 1720 intitolata Arlequin poli par l’amour).
L’ispirazione di Arlecchino rimarrà una costane anche negli anni successivi, nei quali Alberto amalgamare atmosfere sempre più elettroniche, ispirazioni classiche e rock’n’roll.
Nel 1984 partecipa al festival di Sanremo con “La Bottega del Caffè”, che continua le allusioni al Teatro del ‘700: un brano che non riscuote particolare successo, e che determina probabilmente la rottura tra Alberto e la casa discografica l’anno successivo.
Camerini ritorna a suonare in nei concerti in piazza fino agli anni 90, quando realizza Dove l’Arcobaleno Arriva che riprende nuovamente le sonorità brasiliane, per poi riavvicinarsi allo stile punk elettronico con l’album Cyberclown del 2001 e successivamente alle sonorità punk-rock con Kids Wanna Rock del 2005.
Camerini è stato, con la sua capacità di esplorare stili diversi e il suo approccio ironico e postmoderno, un artista unico nel panorama musicale italiano. Con il suo look da Arlecchino è diventato una delle grandi icone pop degli anni ’80 italiani, ricordato e citato ancora oggi.