Un sabato italiano

Sergio Caputo (1983)

Il fetido cortile ricomincia a miagolare,
l’umore quello tipico del sabato invernale,
la radio mi pugnala con il festival dei fiori,
un angelo al citofono mi dice “Vieni fuori!”

Giù in strada per fortuna sono ancora tutti vivi,
l’oroscopo pronostica sviluppi decisivi,
guidiamo allegramente è quasi l’ora delle streghe,
c’è un’aria formidabile le stelle sono accese.

E sembra un sabato qualunque, è un sabato italiano,
il peggio sembra essere passato,
la notte è un dirigibile che ci porta via lontano!

Così ci avventuriamo nella Roma felliniana,
equilibristi in bilico sul fine settimana,
e sulle immagini di sempre, nei discorsi e nei pensieri,
dilaga anacronistica la musica di ieri.

Malinconia latente nei momenti più felici,
abissi imperscrutabili le donne degli amici,
e questa storia imprevedibile d’amore e dinamite,
mi rende tollerabile perfino la gastrite!

E in questo sabato qualunque, è un sabato italiano,
il peggio sembra essere passato,
la notte è un dirigibile che ci porta via lontano!

E adesso navighiamo dentro un sogno planetario,
il whisky mi ritorna su, diventa letterario,
ma perché non vai dal medico?
E che ci vado a fare?
Non voglio mica smettere di bere e di fumare!

E in questo sabato qualunque, è un sabato italiano,
Il peggio sembra essere passato,
la notte è un dirigibile che ci porta via lontano!

E in questo sabato qualunque, è un sabato italiano,
Il peggio sembra essere passato,
la notte è la variabile che ci porta via lontano!

E in questo sabato qualunque, è un sabato italiano,
Il peggio sembra essere passato…

An Italian Saturday

Translated by: Francesco Ciabattoni

The foul courtyard fills again with the sound of cats singing.
the mood is of a classic winter Saturday
the radio stabs me with the Festival of Flowers  [1]
an angel from the entryway intercom says “come on out!”

Down in the street, thank God, they’re all still alive
the horoscope promises decisive developments
we drive happily, it’s almost the witching hour
there’s a sense of the extraordinary, the stars are lit up.

It looks like an ordinary Saturday, an Italian Saturday
the worst seems to be behind us
the night is an airship that takes us far away.

So we venture into Fellini’s Rome,
tightrope walkers, atop the weekend’s fine line,
and atop the same old images, same talk, same thoughts
yesterday’s music flows anachronistic.

Hidden melancholy in the happiest of times,
unfathomable mysteries my friends’ dates
and this unpredictable affair of love and dynamite
makes even my stomach ache bearable.

And on this ordinary Saturday, an Italian Saturday
the worst seems to be behind us
the night is an airship that takes us far away.

Now we’re sailing in a global dream
my whiskeys are coming back up, I go literary
“Why don’t you go to a doctor?”
“And what would I go for?
I don’t want to stop drinking and smoking.”

And on this ordinary Saturday, an Italian Saturday
the worst seems to be behind us
the night is an airship that takes us far away.

And on this ordinary Saturday, an Italian Saturday
the worst seems to be behind us
the night is an airship that takes us far away.

And on this ordinary Saturday, an Italian Saturday
the worst seems to be behind us…

 

[1] The Festival di Sanremo, or Festival dei Fiori, is Italy’s most famous music festival and competition.