di Francesco Ciabattoni (Georgetown University).
La domenica per gli italiani è più che un semplice giorno di riposo: può essere il giorno della partita di calcio, magari vissuto con disagio da chi viene lasciata a casa come canta Rita Pavone in La partita di pallone; o con la serenità di chi va in balera in Gilera per spassarsi e conoscere ragazze (Menica menica di Bruno Lauzi!); può essere l’occasione per una gita fuori porta con la propria ragazza, in un incanto bucolico che sospende il tran-tran della grande città (come nella Domenica bestiale di Fabio Concato); o un momento di angoscia adolescenziale come per la protagonista di Buona domenica di Antonello Venditti. Ma anche crescendo, il giorno del Signore può portare sentimenti conflittuali, e accade in Sempre di domenica di Daniele Silvestri. E se i Subsonica tratteggiano un mood rilassato Di domenica, con un dialogo sereno sui “cambiamenti dei sentimenti,” Vasco Rossi in Domenica lunatica dà la colpa di un errore un po’ a se stesso e un po’ “all’ipocrisia alla malinconia alla noia che ci prende e che non va più via.” Invece, Diamante scritta da Francesco De Gregori per Zucchero Fornaciari, rievoca una domenica antica, di innocenti giochi in campagna, in cui si può immaginare che i soldati tornino ad abbracciare le loro spose. A Lucio Dalla pesava la Domenica, “giornata stupida,” senza il suo amore, nell’afa estiva della città, ma “nel [suo] cuore nevica”, proprio come in Domenica dei Tiromancino, che rievocano gli anni ’80 insieme a Carlo Verdone e Claudia Gerini, “mentre fuori splende il sole e dentro nevica.”
Insomma, se in letteratura Giacomo Leopardi, nei film John Travolta, e nelle canzoni Sergio Caputo ci avevano messo la fregola del sabato, la domenica è invece il giorno del riposo nel senso che si fermano il rumore, la routine, la macchina che ci distrae da noi stessi e possiamo godere di un silenzio che ci suona nuovo. E in esso rimemorare, rivivere, ma anche sperare nel futuro e trovare slancio per programmarlo. Per oggi, ultima domenica di maggio, io mi sento come Dalla: “voglio pensare solo a te / a te che dormi su una nuvola.”
(Washington, DC, 23 Aprile 2023)